Porta tagliafuoco SM SA: differenze, normativa e scelta corretta. Scopri quando serve REI e quando bastano porte SA/SM per bloccare i fumi.
Quando si parla di porte tagliafuoco SM SA, è facile trovarsi confusi tra sigle, requisiti tecnici e normative sempre più complesse.
Eppure, scegliere il modello giusto non è un dettaglio secondario, ma un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza di edifici, aziende e persone.
Se ti stai chiedendo quale sia la differenza tra una porta REI, una porta SA o una porta SM, sei nel posto giusto. In questo articolo ti spiego tutto in modo chiaro e diretto:
- cosa significano davvero queste sigle;
- cosa richiedono le norme antincendio;
- e soprattutto quale porta scegliere per non sbagliare (ed evitare multe o, peggio, impianti inefficaci).
Che tu sia un RSPP, un imprenditore, un progettista o semplicemente un proprietario attento, questa guida ti mette in condizione di fare una scelta consapevole e sicura.
Cosa sono le porte tagliafuoco e perché sono indispensabili.
Le porte tagliafuoco sono dispositivi fondamentali nei sistemi di protezione passiva antincendio.
Il loro scopo è chiaro e vitale: compartimentare l’incendio, cioè limitare il propagarsi di fiamme, calore e soprattutto fumi tossici da un ambiente all’altro.
In caso di emergenza, sono proprio le porte tagliafuoco a rallentare il fuoco, proteggere le vie di fuga, far guadagnare minuti preziosi per evacuare e ridurre i danni a persone e cose.
Queste porte sono progettate, certificate e testate per resistere al fuoco per un determinato periodo di tempo (es. 30, 60, 90, 120 minuti), durante il quale devono mantenere stabilità, tenuta ai fumi e, in alcuni casi, isolamento termico.
Non è un caso se la normativa ne impone l’installazione in quasi ogni contesto:
- edifici pubblici e privati,
- scuole e ospedali,
- uffici e alberghi,
- condomini,
- autorimesse,
- capannoni industriali,
- centri commerciali,
- ambienti ad alto afflusso o con carichi d’incendio significativi.
Se c’è un impianto antincendio, ci sono anche delle porte da verificare, e spesso… da sostituire.
Ma attenzione: non tutte le porte antincendio sono uguali.
Cambiano per materiali, prestazioni, certificazioni e – soprattutto – per le sigle che ne identificano le caratteristiche: REI, SA e SM.
E qui sta il punto: se non sai cosa significano queste sigle, rischi di montare una porta non conforme al tuo edificio, o peggio, inutile in caso di incendio.
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Cos’è una porta tagliafuoco REI?
Abbiamo già parlato di questo tipo di porte (link). Quindi qui ti riassumo solo gli aspetti chiave.
La porta REI è la tipologia di chiusura tagliafuoco più conosciuta e utilizzata nel panorama della sicurezza antincendio. La sigla REI indica tre caratteristiche fondamentali:
- R = Resistenza meccanica (stabilità): la porta deve mantenere la propria integrità strutturale, senza crollare o deformarsi, durante l’esposizione diretta alle fiamme.
- E = Ermeticità ai fumi e ai gas (tenuta): deve impedire il passaggio di gas caldi, fumo e fiamme da un ambiente all’altro.
- I = Isolamento termico: deve limitare la trasmissione di calore dal lato esposto a quello protetto, evitando che le superfici raggiungano temperature pericolose.
Queste prestazioni vengono verificate attraverso prove specifiche in laboratorio, secondo la norma UNI EN 1634-1, che prevede la combustione controllata di un campione di porta montato in forno, per verificarne la risposta al fuoco.
Classificazione REI: quanto tempo resiste una porta?
La classificazione di una porta REI è espressa in minuti: 30, 60, 90, 120. Questi numeri indicano il tempo minimo per cui la porta mantiene tutte e tre le prestazioni sopra descritte, durante un incendio.
Esempio pratico: una porta REI 60 significa che, per almeno 60 minuti, la porta:
- non si deforma né collassa;
- impedisce il passaggio di fumo e fiamme;
- mantiene l’isolamento termico verso il lato non esposto.
Una garanzia di sicurezza fondamentale, soprattutto in edifici dove il tempo di evacuazione può essere lungo o dove i danni da calore devono essere contenuti.
Dove si installa una porta tagliafuco REI?
Le porte REI sono obbligatorie o fortemente raccomandate in tutti quegli ambienti in cui la compartimentazione rappresenta la principale strategia per limitare l’incendio. Ecco alcuni esempi tipici:
- Vani scala e corridoi di esodo: per proteggere le vie di fuga e garantire l’evacuazione sicura.
- Locali tecnici (centrali termiche, quadri elettrici, gruppi elettrogeni).
- Sale server o CED: per evitare la propagazione del fuoco in ambienti critici per la continuità operativa.
- Archivi cartacei o magazzini con materiali combustibili.
- Camere d’albergo o reparti ospedalieri: per ritardare la diffusione del fuoco da una stanza all’altra.
- Autorimesse, laboratori, cucine industriali, o aree produttive ad alto carico d’incendio.
In generale: più è alto il rischio d’incendio, più è critico il contenuto da proteggere, più importante è installare una porta REI correttamente certificata.
Occhio alle certificazioni (e alle fregature) delle porte tagliafuoco REI.
Una porta può definirsi REI solo se è stata testata in laboratorio accreditato secondo la normativa europea e venduta con dichiarazione di prestazione (DoP) e marcatura CE.
Qualsiasi porta che riporta la sigla REI ma non ha documentazione completa, è fuorilegge e pericolosa.
Diffida dalle offerte “low cost” che non garantiscono la corretta omologazione: il prezzo basso oggi può costarti una multa (o peggio) domani.
Cosa sono le porte tagliafuoco SA e SM?
Veniamo ora alle porte tagliafuoco SA e SM. Con l’aggiornamento delle normative europee e l’introduzione della UNI EN 16034, si è affermato un nuovo approccio alla classificazione delle porte tagliafumo, distinto dalla tradizionale sigla REI.
In questo contesto, entrano in gioco due nuove sigle fondamentali per la sicurezza antincendio moderna: SA e SM.
Queste classificazioni indicano la capacità della porta di limitare il passaggio di fumo, un aspetto sempre più rilevante.
I fumi caldi e tossici sono infatti la prima causa di morte durante un incendio, spesso ancora prima che il fuoco raggiunga direttamente le persone.
È quindi molto importante impedire la diffusione del fumo all’interno dell’edificio, per mettere in salvo le persone, permettere loro di fuggire e facilitare l’intervento dei soccorsi e dei Vigili del Fuoco.
Porte tagliafuoco SA e SM: cosa significano?
SA – Smoke leakage at Ambient temperature (Perdita di fumo a temperatura ambiente)
La porta classificata SA è progettata per essere resistente al passaggio di fumo freddo, ovvero viene sottoposta a test specifici per garantire la tenuta ai fumi a temperatura ambiente, generalmente attorno ai 20°C.
Questa condizione si verifica nelle primissime fasi di un incendio, quando la combustione è ancora limitata e non si è generata una massa significativa di calore.
Ma può verificarsi anche in presenza di infiltrazioni di fumo dovute a materiali che bruciano lentamente, oppure a fenomeni di decomposizione termica che avvengono in ambienti non ancora esposti direttamente alle fiamme.
Nel test SA secondo la norma UNI EN 1634-3, il battente della porta viene montato in un banco prova con una differenza di pressione di 25 Pa tra i due lati, in modo da simulare le condizioni di sovrappressione che si generano nei primi minuti dell’incendio.
Viene poi iniettata un’atmosfera carica di gas traccianti o fumo artificiale, e si misurano le perdite perimetrali attraverso giunzioni, battute e fessure del telaio.
Una porta è certificata SA quando:
- la perdita media non supera i 3 m³/h per metro lineare di giunto,
- e la perdita totale massima rimane entro i limiti previsti dalla norma.
Tradotto in parole semplici: una porta SA riesce a contenere il fumo freddo senza lasciarlo passare da fessure, battute o da sotto il battente, proteggendo gli ambienti adiacenti prima ancora che si attivi un eventuale impianto di rilevazione o spegnimento.
Questo tipo di prestazione è fondamentale in ambienti frequentati dal pubblico, in cui anche una piccola quantità di fumo può compromettere la visibilità, innescare il panico o causare soffocamento in soggetti fragili o bambini.
Inoltre, contenere il fumo freddo ha anche una valenza tecnica e impiantistica. Evita che i fumi si spingano verso impianti elettrici o locali sensibili, e aiuta a contenere i danni da corrosione che spesso si verificano dopo un incendio, proprio a causa della diffusione incontrollata di sostanze chimiche trasportate dal fumo.
SM – Smoke leakage at Medium temperature (Perdita di fumo a temperatura media)
La porta classificata SM è progettata per offrire tenuta ai fumi caldi, e viene testata in laboratorio a una temperatura di circa 200°C, secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 1634-3.
Questa condizione riproduce gli scenari tipici di un incendio in fase avanzata, quando le temperature nei locali interessati dalle fiamme iniziano a salire rapidamente, e i fumi generati dalla combustione diventano incandescenti, tossici e spinti da forti correnti convettive.
Il test verifica che la porta, grazie alla sua struttura e alle guarnizioni termoespandenti, sia in grado di limitare il passaggio di questi fumi ad alta temperatura anche quando materiali e giunzioni sono sottoposti a dilatazioni termiche e sollecitazioni importanti.
Il tutto viene condotto sotto una pressione differenziale di almeno 50 Pascal, simulando la spinta dei gas in movimento reale.
Perché il fumo caldo è pericoloso?
Il fumo caldo, rispetto a quello freddo, rappresenta una minaccia immediata e mortale per chiunque si trovi all’interno dell’edificio:
- si diffonde rapidamente attraverso i vani aperti, i corridoi e le vie di fuga, ostacolando l’evacuazione e riducendo la visibilità a pochi centimetri.
- è carico di sostanze tossiche (monossido di carbonio, acido cianidrico, benzene, formaldeide) che possono causare asfissia o perdita di coscienza in meno di un minuto.
- le alte temperature possono provocare ustioni alle vie respiratorie, anche senza esposizione diretta alle fiamme.
- i movimenti convettivi del fumo lo rendono imprevedibile: tende a salire, ma può anche rimbalzare, seguire i condotti, infiltrarsi sotto le porte o tra i vani di passaggio.
Per questo le porte SM devono essere dotate di sistemi di sigillatura altamente performanti, come:
- guarnizioni intumescenti che si espandono col calore e sigillano i giunti;
- soglie mobili automatiche che chiudono ermeticamente la parte inferiore;
- doppie battute e profili interni progettati per deformarsi in modo controllato e mantenere la tenuta.
Cosa dice la norma UNI EN 1634-3 per le porte tagliafuoco SM e SA
Le porte tagliafuoco SM e SA non vengono classificate in base alla loro resistenza al fuoco come le REI, ma in base alla loro capacità di contenere il passaggio dei fumi generati da un incendio.
Questo tipo di prestazione è verificato attraverso prove di laboratorio molto rigorose, definite dalla norma europea UNI EN 1634-3.
Durante il test, la porta viene installata su un banco prova che simula le reali condizioni di installazione.
Viene poi creata una differenza di pressione controllata tra i due lati del battente (solitamente 10, 25 o 50 Pascal), e si fa circolare aria satura di gas traccianti o fumi artificiali nella camera di combustione.
In questo modo si valuta quanto fumo riesce ad attraversare la porta, sia attraverso le giunzioni tra telaio e battente, sia nei punti critici come le cerniere, le serrature, le guarnizioni perimetrali e soprattutto la battuta inferiore.
S200, SA/S200: cosa significa questa sigla?
Se hai già letto una scheda tecnica, ti sarà capitato di trovare l’indicazione S200 oppure Sa/S200.
Questa dicitura indica che la porta ha superato con successo il test di tenuta ai fumi, secondo i requisiti previsti dalla norma, e che quindi è idonea all’uso come porta tagliafumo.
Nel dettaglio:
- la combinazione Sa/S200 è richiesta per classificare una porta come efficace in ogni fase dell’incendio, dalla fase iniziale a quella avanzata.
- “Sa” si riferisce alla tenuta ai fumi freddi (≈ 20°C),
- “S200” si riferisce alla tenuta ai fumi caldi (≈ 200°C),
I valori limite da rispettare per le porte tagliafuoco SM e SA
Per ottenere una certificazione SA o SM (e quindi Sa/S200), la porta deve rispettare dei limiti molto precisi sulle perdite di tenuta:
- ≤ 3 m³/h per metro lineare di giunto (misurati a 25 Pascal) per porte di dimensioni standard;
- per porte fuori standard, il limite è calcolato in proporzione alla superficie del battente;
- le misure vengono effettuate in più punti della struttura, compresi elementi mobili e accessori.
Non basta quindi avere una porta “a tenuta” generica: serve una certificazione specifica rilasciata da un laboratorio notificato, che riporti nel DoP (Dichiarazione di Prestazione) i valori misurati secondo UNI EN 1634-3.
Il ruolo delle guarnizioni.
Per poter superare i test, le porte SA/SM devono essere equipaggiate con guarnizioni ad alta prestazione, spesso invisibili ma fondamentali. Le più utilizzate sono:
- guarnizioni a spazzola: efficaci per sigillare le fughe a freddo e per resistere all’usura meccanica nelle porte con uso frequente;
- guarnizioni termoespandenti (intumescenti): reagiscono al calore espandendosi fino a riempire i vuoti che si creano tra battente e telaio, mantenendo la tenuta anche durante le dilatazioni causate dalle alte temperature.
In alcuni modelli evoluti, è presente anche una soglia automatica discendente (drop-down seal) che scende al momento della chiusura e sigilla il punto più critico: la fessura sottoporta, dove il fumo tende a infiltrarsi più facilmente.
Porte tagliafuoco SM e SA: cosa fanno (e cosa no)
Quando si parla di porte tagliafuoco o tagliafumo SA e SM, è fondamentale essere chiari: non sono porte tagliafuoco nel senso tradizionale del termine. Non garantiscono resistenza strutturale, né isolamento termico. In altre parole: non sono porte REI.
Le porte SA/SM non nascono per contenere le fiamme o resistere al calore per decine di minuti. Il loro scopo è contenere la diffusione del fumo.
Cosa fanno bene.
Le porte classificate SA e SM sono studiate per:
- limitare la propagazione dei fumi tossici nei vani scala, nei corridoi, nei passaggi comuni e nelle vie di esodo, specialmente nei primi minuti di un incendio, quando le persone stanno ancora evacuando;
- mantenere l’aria respirabile più a lungo, evitando che le vie di fuga diventino rapidamente invivibili per effetto di monossido di carbonio, acido cianidrico, anidride solforosa e altri gas letali prodotti dalla combustione;
- garantire la visibilità durante l’evacuazione, evitando che il fumo denso e opaco si diffonda nei percorsi di fuga e nelle zone comuni;
- proteggere ambienti pubblici ad alto afflusso, come centri commerciali, scuole, hotel, ospedali e uffici, anche in assenza di compartimentazioni REI, oppure in abbinamento ad esse.
In sostanza, sono una barriera invisibile ma efficace contro il pericolo più sottovalutato degli incendi: il fumo.
Cosa non fanno (e non devono fare).
Le porte SA e SM, per quanto efficaci contro il fumo, non possono essere utilizzate come sostituto delle porte REI. Ecco i loro limiti:
- non fermano le fiamme per un periodo prolungato. In caso di incendio diretto, non garantiscono la compartimentazione;
- non impediscono la trasmissione del calore da un ambiente all’altro, quindi non proteggono le strutture adiacenti né le persone dal calore radiante;
- non offrono resistenza meccanica (R): in presenza di fuoco diretto o temperature molto elevate, possono deformarsi, cedere o non funzionare più correttamente;
- non sostituiscono le porte REI dove la normativa richiede compartimentazioni antincendio certificate.
In sintesi:
Se hai bisogno di contenere il fumo e proteggere le vie di fuga, le porte SA/SM sono una scelta eccellente e obbligata in molti contesti.
Ma se devi compartimentare un incendio, proteggere strutture e materiali o contenere le fiamme, ti serve una vera porta REI, oppure una porta combinata REI + S200.
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Dove si installano le porte tagliafuoco SM e SA?
Le porte tagliafumo SA e SM rappresentano una soluzione intelligente e sempre più diffusa per aumentare la sicurezza in ambienti dove la priorità è contenere la diffusione dei fumi, piuttosto che bloccare le fiamme.
Sono particolarmente apprezzate perché più leggere, versatili e meno invasive delle porte REI, pur garantendo prestazioni fondamentali per salvaguardare la vita umana nelle prime fasi di un incendio.
Non tutti gli ambienti richiedono compartimentazione antincendio strutturale. In molti casi, è sufficiente, o addirittura più opportuno, installare porte certificate SA o SM, focalizzate sulla tenuta al fumo freddo e caldo.
Ecco i contesti più comuni dove vengono installate:
- Hotel, residence e strutture ricettive
Per separare i corridoi dalle camere o dagli spazi comuni, mantenendo un aspetto estetico accettabile senza rinunciare alla sicurezza. Le porte SA/SM evitano che il fumo si propaghi nei piani superiori in caso di incendio in una singola stanza. - Ospedali, RSA e strutture sanitarie
In presenza di persone con mobilità ridotta o fragilità respiratorie, anche una piccola quantità di fumo può essere letale. Le porte SA/SM proteggono i corridoi di degenza, i reparti e le zone filtro, contribuendo a mantenere respirabile l’ambiente durante l’evacuazione. - Uffici e sedi direzionali
Dove le normative richiedono protezione passiva dal fumo ma non impongono sempre porte REI. Le SA/SM consentono di migliorare la sicurezza senza stravolgere l’architettura o i flussi lavorativi. - Corridoi, vani scala, uscite di emergenza
In questi punti critici del percorso di esodo, è fondamentale garantire visibilità, accessibilità e aria respirabile. Le porte SA e SM riducono drasticamente la possibilità che il fumo invada le vie di fuga prima del completamento dell’evacuazione. - Edifici scolastici, teatri, cinema, musei, centri commerciali
Ovunque vi sia un grande afflusso di persone, la propagazione del fumo può causare panico, disorientamento e blocco delle vie di uscita. Le porte SA/SM permettono di rallentare la contaminazione dei percorsi principali e delle aree comuni.
Porte ibride: protezione completa, un’unica soluzione
Sempre più spesso, i progettisti optano per porte multifunzione, ovvero modelli certificati sia come REI che come S200. Questo significa che la porta è resistente al fuoco (compartimentazione) e ha tenuta al fumo sia freddo che caldo.
Questa soluzione è particolarmente indicata per:
- scale compartimentate in edifici multipiano,
- vani ascensore,
- locali tecnici adiacenti a zone a uso pubblico,
- aree filtro di sicurezza.
Le porte ibride REI + S200 rappresentano oggi il miglior compromesso tra protezione strutturale e protezione respiratoria, in un’unica installazione.
Normativa porte tagliafumo SM e SA e marcatura CE
Dal 1° novembre 2016, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 305/2011 (CPR – Construction Products Regulation), tutte le porte tagliafumo, comprese quelle classificate SA e SM, devono essere munite di marcatura CE per poter essere legalmente commercializzate e installate nel territorio dell’Unione Europea.
La marcatura CE attesta che il prodotto è stato testato secondo criteri armonizzati e che risponde alle prestazioni minime richieste dalle norme tecniche europee, in termini di sicurezza, affidabilità e coerenza con l’uso previsto.
La norma principale: UNI EN 16034
Il riferimento normativo centrale è la UNI EN 16034, che specifica i requisiti per porte e chiusure pedonali, finestre apribili e portoni industriali con caratteristiche di resistenza al fuoco e/o tenuta al fumo.
Questa norma non può essere utilizzata da sola: deve essere combinata con una norma di prodotto, che varia a seconda della tipologia della porta. Le combinazioni ammesse sono:
- UNI EN 14351-1 → per porte e finestre esterne ad uso pedonale.
(es. porte su facciata esterna di un edificio) - UNI EN 14351-2 → per porte interne ad uso pedonale.
(es. porte interne di corridoi, stanze, uffici, hotel) - UNI EN 13241 → per porte e portoni industriali, commerciali e da garage.
(es. serrande tagliafumo o portoni sezionali in magazzini e officine)
Cosa implica la marcatura CE?
Una porta con marcatura CE conforme a UNI EN 16034 e alla norma di prodotto specifica deve essere:
- prodotta sotto controllo del sistema AVCP 1 (Assessment and Verification of Constancy of Performance), cioè soggetta a verifiche da parte di un ente notificato esterno;
- testata in laboratorio accreditato secondo UNI EN 1634-3 per la tenuta ai fumi (SA e SM);
- accompagnata da una Dichiarazione di Prestazione (DoP) che riporta le prestazioni dichiarate dal produttore (compresi i livelli di tenuta ai fumi a 20°C e 200°C);
- etichettata in modo permanente con i dati di identificazione del prodotto e del produttore.
Perché è così importante?
Installare una porta tagliafumo non certificata secondo queste norme è un errore grave, sia dal punto di vista tecnico che legale:
- non garantisce le prestazioni in caso d’incendio;
- espone il committente a sanzioni, blocchi nei collaudi, e responsabilità in caso di sinistri;
- invalida la conformità dell’intero sistema antincendio durante un’ispezione dei Vigili del Fuoco.
Quindi una porta SA o SM, per essere a norma:
- deve essere marcata CE secondo UNI EN 16034;
- deve essere abbinata alla norma di prodotto corretta in base all’uso previsto;
- deve riportare chiaramente le prestazioni di tenuta ai fumi, certificate e dichiarate.
Se una porta non ha questa documentazione completa e verificabile, non può essere installata in ambienti soggetti alla normativa antincendio. E se lo fai, rischi grosso.
In sintesi: porte tagliafuoco REI o SA/SM?
Quando si parla di sicurezza antincendio, non esistono scorciatoie. Ogni porta ha una funzione ben precisa, e sceglierla in modo corretto significa proteggere persone, strutture e attività in modo serio e conforme alla legge.
- Se il tuo obiettivo è contenere l’incendio, limitare i danni strutturali e guadagnare tempo per evacuare, allora la scelta obbligata è una porta REI, resistente al fuoco, al fumo e al calore.
- Se invece vuoi bloccare la propagazione dei fumi — sia freddi che caldi — e proteggere le vie di fuga, una porta SA o SM è spesso la soluzione più indicata, soprattutto in ambienti pubblici e corridoi.
- E se vuoi dormire sonni tranquilli, senza compromessi, la scelta migliore è una porta combinata REI + S200, che offre protezione completa e certificata contro fiamme e fumi.
Non rischiare sanzioni o soluzioni inadeguate: se non sai quale porta è obbligatoria nel tuo caso, clicca il pulsante qua sotto e richiedi una consulenza gratuita ai nostri tecnici specializzati.
Ti aiutiamo a scegliere, installare e certificare la soluzione giusta, secondo normativa.