Protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici

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SOMMARIO

Un impianto fotovoltaico può trasformarsi in un rischio se non è protetto correttamente. Le coperture EI certificate e la manutenzione programmata sono la chiave per difendere persone, beni e attività dalle conseguenze di un incendio.

La protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici non è un dettaglio tecnico, ma una scelta di responsabilità.

Senza una barriera certificata tra i moduli e la copertura, anche un piccolo guasto può trasformarsi in un incendio capace di fermare la tua attività e mettere in pericolo le persone.

Le coperture con impianti fotovoltaici sono ormai una realtà consolidata: migliaia di aziende, capannoni industriali e strutture pubbliche hanno scelto il sole come alleato per ridurre i costi energetici e migliorare la sostenibilità.

Tuttavia, dietro ogni impianto si nasconde un rischio spesso sottovalutato: l’incendio in copertura.

A differenza di un impianto elettrico tradizionale, il fotovoltaico lavora in corrente continua (DC), che continua a scorrere anche in caso di disconnessione dalla rete.

Ciò significa che, in caso di guasto, un semplice cortocircuito può generare arco elettrico e temperature oltre i 700°C, capaci di incendiare rapidamente materiali combustibili presenti sul tetto o negli strati isolanti.

Cavi, inverter, quadri elettrici, canaline e supporti metallici diventano così potenziali punti di innesco, soprattutto se la posa non è eseguita a regola d’arte o se la manutenzione è carente.

E quando le fiamme si propagano lungo la copertura, l’intervento dei Vigili del Fuoco diventa complesso: i moduli fotovoltaici, anche spenti, rimangono sotto tensione e rendono pericolose le operazioni di spegnimento.

È per questo che la protezione antincendio delle coperture è oggi considerata parte integrante della sicurezza strutturale di un edificio.

Non è un accessorio, ma un requisito obbligatorio per la conformità normativa e per la tutela di persone, beni e continuità produttiva.

L’obiettivo è uno solo: interrompere la propagazione delle fiamme tra impianto e struttura, attraverso materiali e sistemi certificati con resistenza al fuoco almeno EI 30, in grado di isolare termicamente e impedire il passaggio di calore.

Ecco perché Natalini propone un approccio diverso: non solo prodotti certificati, ma un Sistema di Manutenzione Protetta che assicura installazioni a norma, controlli programmati e garanzia di conformità nel tempo.

La normativa antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici: cosa richiede davvero la legge

Chi installa o gestisce un impianto fotovoltaico su un edificio produttivo, commerciale o pubblico deve sapere che la protezione antincendio delle coperture non è un dettaglio tecnico, ma un obbligo di legge.

Il riferimento principale è il D.P.R. 151/2011, che disciplina le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi dei Vigili del Fuoco.

La norma, integrata dalla Circolare n. 1324 del 7 febbraio 2012, stabilisce che in tutti i casi in cui l’edificio rientri tra le attività soggette a SCIA antincendio (come capannoni industriali, autorimesse, centri commerciali, ospedali, scuole e grandi impianti fotovoltaici), deve essere impedita la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico alla copertura e viceversa.

Questo requisito si considera soddisfatto solo se tra i moduli fotovoltaici e la copertura è presente un elemento di separazione con resistenza al fuoco non inferiore a EI 30.

In pratica, serve uno strato protettivo in materiale incombustibile o resistente al fuoco certificato, posato tra i pannelli e la superficie del tetto, capace di bloccare per almeno 30 minuti il passaggio di calore, fiamme e fumi.

Ma attenzione: la resistenza EI 30 non basta sulla carta. Per essere valida, deve essere dimostrata da certificazioni di prova emesse da laboratori notificati secondo le norme europee EN 13501-2 e EN 1365-2.

Senza queste certificazioni, la protezione installata non è riconosciuta e l’impianto risulta non conforme in caso di verifica o sopralluogo VVF.

Inoltre, il DM 3 agosto 2015 – Codice di Prevenzione Incendi, e i successivi aggiornamenti, prevedono che i materiali impiegati per le coperture fotovoltaiche siano classificati almeno in reazione al fuoco A1 o A2-s1,d0, ovvero non combustibili.

È quindi fondamentale che ogni strato, dalla guaina impermeabile all’isolante termico, venga scelto con criterio, verificando che l’intero pacchetto costruttivo rispetti i requisiti di resistenza al fuoco EI e di incombustibilità.

Oggi la tendenza è chiara: le coperture fotovoltaiche non devono solo produrre energia, ma garantire compartimentazione, isolamento e sicurezza antincendio certificata.

Ed è qui che si misura la differenza tra un semplice fornitore e un partner come Natalini, che integra ogni impianto con il proprio Sistema di Manutenzione Protetta, per assicurare non solo la conformità iniziale, ma anche il mantenimento nel tempo della protezione certificata.

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Le soluzioni tecniche per la protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici.

Garantire la sicurezza di una copertura fotovoltaica significa creare una barriera certificata tra i moduli e la struttura sottostante, capace di resistere a calore, fiamme e fumi per un tempo definito.

Le soluzioni più efficaci sono quelle che offrono resistenza al fuoco EI 30 o superiore, testata in laboratorio e conforme alle norme EN 13501-2 e EN 1365-2, con materiali incombustibili classificati A1 o A2-s1, d0.

Pannelli in cemento fibrorinforzato

Una delle tecniche più affidabili prevede l’uso di lastre in cemento alleggerito rinforzato con fibre minerali, posate in doppio strato sopra la copertura esistente.

Questi elementi, grazie alla loro natura incombustibile e alla resistenza certificata EI 30, creano una barriera efficace che impedisce la trasmissione del calore e limita la propagazione del fuoco.

Sono adatti a coperture metalliche, in cemento armato o in legno, e garantiscono stabilità dimensionale, durabilità e resistenza agli agenti atmosferici.

Una soluzione solida e permanente, ideale per chi desidera adeguare il proprio tetto alla normativa antincendio senza interventi invasivi o costosi rifacimenti.

Sistemi metallici modulari leggeri

Un’altra opzione prevede l’impiego di moduli metallici preassemblati con isolamento interno certificato EI, pensati per ridurre il peso e facilitare l’installazione.

Grazie al loro design modulare, possono essere applicati su strutture esistenti o nuove, anche quando la copertura non consente carichi elevati.

Si fissano meccanicamente, non richiedono demolizioni e possono essere rimossi per manutenzione o ispezione dei cavi fotovoltaici.

Questa tecnologia è perfetta per adeguare impianti già installati o per riqualificare coperture non conformi, garantendo un equilibrio tra sicurezza, leggerezza e rapidità di posa.

Strati isolanti e barriere certificate EI

Per alcune coperture, la soluzione ideale è la posa di materiali isolanti incombustibili (come lana minerale ad alta densità, silicato di calcio o intonaci ignifughi), che consentono di raggiungere la classificazione EI 30 o EI 60 a seconda della stratigrafia.

L’importante è che ogni componente sia certificato da laboratorio notificato e installato secondo schemi di prova validati, evitando discontinuità o ponti termici.

 Anche la migliore tecnologia, se non correttamente posata e mantenuta, perde valore: per questo è essenziale affidarsi a professionisti che garantiscano installazione a norma, controlli periodici e tracciabilità di ogni intervento.

Questi complessi sistemi “a strati” richiedono una corretta progettazione per evitare ponti termici o discontinuità.

Grazie al Sistema di Manutenzione Protetta, ti assicuriamo non solo la corretta installazione, ma anche la manutenzione programmata e certificata nel tempo, con documentazione firmata e garanzia contro le sanzioni.

In questo modo la protezione della copertura fotovoltaica diventa un investimento duraturo nella sicurezza dell’azienda, non un semplice adempimento normativo.

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Perché la protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici è fondamentale.

Un incendio in copertura può nascere in modo silenzioso, da un piccolo guasto elettrico o da un surriscaldamento localizzato, e trasformarsi in pochi minuti in un evento incontrollabile.

Nel caso degli impianti fotovoltaici, il rischio è amplificato dalla presenza di corrente continua (DC), che può mantenersi anche in assenza di alimentazione di rete, e da materiali combustibili o termoplastici usati nei cavi e nei componenti di isolamento.

Le statistiche dei Vigili del Fuoco mostrano un aumento costante degli incendi che hanno origine proprio dal tetto: cortocircuiti, inverter malfunzionanti, cablaggi difettosi o semplicemente la mancanza di una corretta manutenzione possono compromettere in pochi istanti l’intera struttura.

Quando un incendio coinvolge la copertura, le fiamme si propagano lungo i moduli fotovoltaici e raggiungono rapidamente l’interno dell’edificio.

Senza una barriera di separazione certificata EI 30 o EI 60, il calore si trasmette al solaio, fondendo i materiali isolanti e generando fumi tossici che rendono impossibile l’evacuazione e l’intervento di soccorso.

La conseguenza non è solo materiale.

Un evento del genere può bloccare la produzione per settimane, generare sanzioni, contenziosi assicurativi e danni d’immagine difficili da recuperare.

Ed è qui che la protezione antincendio delle coperture diventa un investimento concreto nella continuità aziendale: un sistema certificato e mantenuto correttamente riduce drasticamente il rischio e protegge persone, beni e reputazione.

Ma attenzione: la sicurezza reale non si ferma all’installazione.

Nel tempo, vibrazioni, intemperie e manutenzioni ordinarie possono compromettere sigillature, fissaggi o materiali isolanti. Ecco perché Natalini ha sviluppato il Sistema di Manutenzione Protetta, un metodo esclusivo che:

  • garantisce controlli periodici pianificati delle coperture e dei sistemi di protezione;
  • registra ogni intervento nel registro antincendio firmato e timbrato dai tecnici qualificati;
  • assicura la conformità documentata ai requisiti di legge;
  • e soprattutto, tutela il cliente da sanzioni e responsabilità, perché se un errore dipende da noi, lo rimborsiamo noi.

In questo modo, la protezione antincendio non è solo un obbligo, ma diventa una garanzia attiva di sicurezza e serenità per il titolare d’impresa e per chi lavora ogni giorno sotto quella copertura.

Normative e manutenzione: cosa richiede davvero la legge per le coperture con impianti fotovoltaici

La sicurezza antincendio degli impianti fotovoltaici non è lasciata all’interpretazione: è regolata da norme precise, che stabiliscono come devono essere progettate, protette e mantenute le coperture su cui sono installati i pannelli.

E la verità è semplice: un impianto fotovoltaico è a norma solo se la protezione antincendio della copertura è certificata, documentata e mantenuta nel tempo.

Di seguito i riferimenti normativi essenziali, spiegati in modo chiaro e applicabile.

D.P.R. 151/2011 e Circolare 1324/2012

Sono i due testi che hanno introdotto l’obbligo di impedire la propagazione dell’incendio tra impianto fotovoltaico e copertura.

In particolare, stabiliscono che per tutte le attività soggette a SCIA antincendio (capannoni, industrie, autorimesse, centri commerciali, scuole, ospedali, strutture ricettive ecc.), l’impianto è considerato conforme solo se esiste uno strato protettivo con resistenza al fuoco non inferiore a EI 30 tra i moduli e la struttura del tetto.

Quindi se non c’è una barriera EI 30 certificata tra moduli e copertura, l’impianto è fuori norma.

Codice di Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015 e s.m.i.)

Il Codice introduce la logica della compartimentazione e richiede:

  • materiali incombustibili (A1 o A2-s1,d0);
  • soluzioni certificate in laboratorio secondo EN 13501-2 e EN 1365-2;
  • verifica delle prestazioni nel tempo, soprattutto in coperture soggette a stress termico, umidità e vibrazioni.

Norme EN 13501-2 e EN 1365-2

Sono le norme che stabiliscono come viene testata la resistenza al fuoco di una copertura o di una barriera installata sotto i moduli.

I test certificano:

  • tenuta al fuoco (E) → impedisce il passaggio delle fiamme;
  • isolamento termico (I) → impedisce il passaggio del calore;
  • stabilità meccanica (R) → resistenza strutturale in caso di incendio.

Solo un prodotto con certificazione ufficiale può essere installato come barriera EI.

DM 1 settembre 2021 – Manutenzione e controlli periodici

È la norma che fa la differenza e che molti ignorano.

Il DM 1/9/2021 stabilisce che:

  • tutte le protezioni antincendio devono essere soggette a controlli periodici;
  • ogni intervento deve essere registrato nel registro antincendio;
  • la manutenzione deve essere svolta da personale qualificato secondo norme tecniche specifiche (UNI 9994-1, UNI 11224, UNI 11473, ecc.).

Questo vuol dire che anche la barriera EI sotto l’impianto fotovoltaico rientra a pieno titolo nelle verifiche obbligatorie antincendio.

Se non viene controllata e documentata, la certificazione decade di fatto, e l’impianto può risultare non conforme in caso di ispezione.

Perché la manutenzione delle protezioni antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici è così importante

La protezione antincendio della copertura, una volta posata, è esposta a:

  • vibrazioni causate dal vento;
  • dilatazioni termiche dei pannelli;
  • accumuli di umidità;
  • interventi successivi su cavi e inverter;
  • degrado naturale dei materiali.

Qualunque di questi fattori può compromettere la barriera EI e ridurre drasticamente la resistenza al fuoco.

Il vero rischio è credere che una protezione installata sia “eterna”. Non lo è.

E quando una ispezione dei Vigili del Fuoco riscontra guasti, deterioramenti o certificazioni non aggiornate, la conseguenza può essere:

  • sospensione della SCIA antincendio;
  • sanzioni immediate;
  • obbligo di interventi correttivi urgenti;
  • responsabilità del datore di lavoro o del proprietario.

Errori da evitare nella protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici.

L’installazione di un impianto fotovoltaico su coperture industriali o commerciali è un intervento complesso, che coinvolge aspetti elettrici, strutturali e antincendio.

Troppo spesso, però, la fretta di ridurre i costi o la mancanza di competenze specifiche portano a errori gravi che, nel tempo, possono trasformarsi in sanzioni, fermi produttivi o danni strutturali permanenti.

Ecco gli sbagli più comuni da non commettere.

Posare moduli fotovoltaici direttamente su lamiere o coperture non certificate

È una delle cause più frequenti di non conformità. Le coperture metalliche o in pannelli sandwich non sempre garantiscono una resistenza al fuoco certificata EI.

In caso di incendio, il calore può attraversare la lamiera in pochi minuti, propagandosi agli strati isolanti sottostanti.

Senza una barriera di separazione EI 30 o superiore, l’intero impianto risulta fuori norma ai sensi del D.P.R. 151/2011 e del Codice di Prevenzione Incendi.

Ogni impianto deve essere verificato prima della posa, con l’inserimento di un elemento di compartimentazione certificato tra i moduli e la struttura.

Utilizzare materiali non incombustibili o privi di classificazione EI

Non tutti i materiali da costruzione sono adatti alle coperture fotovoltaiche. Isolanti sintetici, membrane bituminose o rivestimenti non classificati possono alimentare la propagazione del fuoco.

La normativa richiede l’uso di materiali con reazione al fuoco A1 o A2-s1,d0 e resistenza EI testata secondo EN 1365-2.

È essenziale richiedere sempre la documentazione di prova rilasciata da un laboratorio notificato: in caso di ispezione, l’assenza di certificazioni può comportare il sequestro dell’impianto o la sospensione dell’attività.

Trascurare la manutenzione o la documentazione dei controlli

Anche la migliore protezione perde efficacia se non viene controllata nel tempo.

Sigillature, fissaggi e materiali isolanti possono degradarsi a causa di vibrazioni, umidità o escursioni termiche.

La legge (DM 1° settembre 2021) impone verifiche semestrali documentate nel registro antincendio, ma molte aziende ignorano questa parte, finché non arriva un controllo dei Vigili del Fuoco.

Con il Sistema di Manutenzione Protetta, Natalini garantisce ispezioni periodiche programmate, registrazioni timbrate e tracciabilità completa di ogni intervento. In questo modo, la tua azienda è sempre conforme e al riparo da contestazioni.

Pensare che “basta la corrente sezionata” per essere sicuri

Spegnere l’impianto non significa eliminare il rischio.

I pannelli fotovoltaici generano corrente continua finché sono esposti alla luce, anche se l’inverter è disattivato. In caso di incendio, questo significa che i cavi restano in tensione e possono causare archi elettrici o riaccensioni.

Solo una protezione fisica certificata tra i moduli e la copertura può impedire la propagazione del fuoco e proteggere la struttura sottostante.

Conseguenze reali di una gestione errata delle protezioni antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici.

Ogni errore di progettazione, posa o manutenzione può trasformarsi in un problema concreto:

  • Sanzioni amministrative e sospensione della SCIA antincendio;
  • Mancata copertura assicurativa in caso di incendio;
  • Danni strutturali al tetto e blocco della produzione;
  • Responsabilità penale del datore di lavoro o dell’amministratore.

Con il Sistema di Manutenzione Protetta, eliminiamo questi rischi, offrendo verifiche certificate, documentazione aggiornata e una garanzia contrattuale di responsabilità. E se il problema deriva da un errore nostro, il cliente viene rimborsato.

La sicurezza di una copertura fotovoltaica non si misura al momento dell’installazione, ma nel tempo.

Scegliere una protezione certificata e un piano di manutenzione garantito significa proteggere persone, impianti e serenità aziendale.

Sicurezza, conformità e continuità sotto controllo degli impianti fotovoltaici.

La protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici non è un semplice adempimento tecnico. È una condizione essenziale per la sicurezza dell’edificio e la continuità della tua attività.

Un impianto installato senza adeguata separazione EI o con materiali non certificati può infatti trasformarsi, nel tempo, in una vulnerabilità pericolosa. Capace anche di compromettere persone, beni e reputazione aziendale.

Con le soluzioni certificate e un piano di manutenzione tracciato, la copertura del tuo edificio può invece diventare una barriera protettiva attiva. Capace così di resistere al fuoco, contenere le fiamme e garantire il rispetto delle normative vigenti.

Ed è qui che entra in gioco il Sistema di Manutenzione Protetta, la garanzia esclusiva firmata Natalini:

  • monitoraggio continuo e programmato di coperture, giunzioni e sistemi fotovoltaici;
  • registro antincendio aggiornato con firme e timbri dei manutentori qualificati;
  • prevenzione reale delle sanzioni grazie a verifiche costanti e tracciabilità documentale;
  • copertura contrattuale in caso di errori: se la non conformità dipende da noi, il cliente viene rimborsato.

In altre parole, con noi non solo metti a norma la tua copertura. Ma la proteggi nel tempo con un metodo unico che unisce competenza tecnica, responsabilità diretta e garanzia concreta.

Vuoi sapere se il tuo impianto fotovoltaico è davvero a norma?

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Domande frequenti (FAQ) sulla protezione antincendio delle coperture con impianti fotovoltaici

Perché un impianto fotovoltaico può rappresentare un rischio di incendio?

Il fotovoltaico lavora in corrente continua (DC), che rimane presente anche quando l’impianto viene sezionato. Guasti, cablaggi difettosi o surriscaldamenti possono generare archi elettrici oltre i 700°C, sufficienti a incendiare materiali combustibili in copertura.

Quali norme regolano la sicurezza antincendio degli impianti fotovoltaici sulle coperture?

Il riferimento principale è il D.P.R. 151/2011 e la Circolare 1324/2012. Inoltre, il DM 3 agosto 2015 (Codice di Prevenzione Incendi) disciplina materiali e reazione al fuoco per le coperture, mentre le prove EI devono rispettare EN 13501-2 ed EN 1365-2.

Che cosa significa la protezione EI 30 richiesta dalla normativa?

EI 30 indica la capacità di una barriera di resistere per almeno 30 minuti a fiamme, calore e fumi, mantenendo tenuta (E) e isolamento termico (I). È l’elemento di separazione minimo tra pannelli fotovoltaici e copertura.

Come si ottiene la certificazione EI delle protezioni in copertura?

La certificazione EI deve essere rilasciata da un laboratorio notificato UE attraverso prove reali secondo EN 13501-2 ed EN 1365-2. Documenti generici o dichiarazioni non sono sufficienti per la conformità VVF.

Quali materiali sono ammessi per proteggere le coperture fotovoltaiche?

Sono ammessi solo materiali incombustibili classificati A1 o A2-s1,d0. Le soluzioni più utilizzate includono lastre in cemento fibrorinforzato, moduli metallici certificati EI e isolanti minerali ad alta densità.

È rischioso installare i moduli fotovoltaici direttamente su lamiera o pannelli sandwich?

Sì. Molte coperture metalliche e pannelli sandwich non sono certificati EI. In caso di incendio, il calore attraversa la lamiera velocemente propagando il fuoco agli strati isolanti combustibili sottostanti.

La sola disattivazione dell’impianto elimina il rischio di incendio?

No. I pannelli generano corrente continua finché sono esposti alla luce, anche con inverter spento. La DC residua può innescare archi elettrici e incendi. Serve una barriera fisica EI certificata.

Quali sono gli errori più comuni che rendono non sicura una copertura fotovoltaica?

Posare moduli su materiali non certificati, utilizzare isolanti combustibili, ignorare la manutenzione periodica, non registrare i controlli nel registro antincendio e mancare documentazione delle prove EI.

Ogni quanto va verificata la protezione antincendio delle coperture?

Il DM 1 settembre 2021 richiede controlli semestrali da registrare nel Registro Antincendio. Vibrazioni, intemperie e manutenzioni elettriche possono ridurre l’efficacia della protezione.

Cosa si rischia se la copertura fotovoltaica non è protetta o non conforme?

Sospensione SCIA antincendio, sanzioni, responsabilità penali, perdita della copertura assicurativa in caso di incendio e danni strutturali importanti alla copertura e all’attività produttiva.

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